"L'albero di Trasmissione", opera d'esordio di Fabrizio Bellomo, in anteprima tra i festival di Firenze e Milano

L'Albero di Trasmissione - Film d'esordio del poliedrico artista, curatore e filmmaker, Fabrizio Bellomo, è un insolito e avvincente ritratto di famiglia, tutto al maschile, che ottiene sin da subito l'attenzione di due storici festival di Cinema documentario e sperimentale. Lo vedremo il 4 Dicembre in anteprima mondiale al 55° Festival dei Popoli di Firenze, e il 6 Dicembre al Filmmaker International Film Festival di Milano.
 
Un Film essenziale e profondo, il racconto di tre generazioni intrecciate l'una all'altra, la cui genialità tecnico-meccanica, decisamente fuori dal comune, diventa l'albero genealogico di famiglia: il nonno Rocco e la sua geniale macchina d'avanguardia, costruita trent'anni addietro, pezzo per pezzo, ecologica; il figlio Simone, e il suo cantiere pieno zeppo di oggetti di riciclo che lui trasforma in una sorta di museo d'arte, grezzo ma attraente; e il nipotino Nicola, un maestro dello smartphone con cui gioca, fotografa, videoriprende, e che ascolta le competenze di famiglia solo per imparare a riparare la sua bici.
 
L'Albero di Trasmissione è un ritratto che parte dalla geniale e inconsueta famiglia Ciliberti, per offrire uno spaccato sulle più emblematiche trasformazioni culturali tra generazione e generazione.
 
Così ne parla Pierangelo Marino del Festival dei Popoli :
 
"La famiglia Ciliberti inventa e realizza congegni meccanici, motori, opere d’arte, e viaggia con la mente alla velocità della luce, dall’universo dei pensieri sino al giardino-isola del quartiere di San Cataldo di Bari, dove vive. L’ingranaggio filmico di Fabrizio Bellomo racconta tre generazioni di una famiglia e arriva a svelare la sintassi di una lingua arcaica con cui trasmettere ai propri figli la capacità di imporre la propria volontà alla materia inanimata».
 
Sullo sfondo del Film c'è il quartiere peninsulare di San Cataldo, a Bari, luogo che ha subito nei decenni una pesante stratificazione edilizia, stratificazione che ricorda gli scarti generazionali della famiglia.
 
Una genialità ingenua e di periferia, destinata a rimanere nell'ombra, ma che Bellomo ha saputo e voluto raccontare dedicando al Film un lungo periodo di riprese e un altrettanto lungo periodo di montaggio, avvalendosi della collaborazione al montaggio di Guglielmo Trupia. Un'opera prima di grande qualità, prodotta da Amarelarte con l'importante sostegno di Apulia Film Commission e FujiFilm Italia.
 
 
trailer: http://vimeo.com/101594694
 
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