Spazio Cineforum Lecce / Tutto parla di te

Prosegue al Cineporto di Lecce (c/o Manifatture Knos, via Vecchia Frigole 36) la rassegna a ingresso libero Avanguardie del cinema indipendente italiano organizzata da Spaziocineforum – in collaborazione con Apulia Film Commission –.
Martedì 12 novembre alle ore 20.30, in programma il film di Alina Marazzi Tutto parla di te, introdotto da una conversazione di Nicoletta Salvemini dell’associazione La casa delle donne.
 
Componente essenziale dell’essere donna, la maternità è stata sempre, e sotto tutti i cieli, al centro dell’armamentario retorico della comunicazione sociale: nelle forme dell’arte, in quelle della morale e quindi del diritto e, con ancor più forza, delle religioni. In tutto ciò trascurando il “lato oscuro” dell'essere madre, un sentimento che, oltre all’amore e alla dedizione per una nuova vita creata, comporta anche profonde inquietudini verso il proprio corpo che cambia insieme all’esistenza stessa, per il sopraggiungere della nuova, a volte insostenibile, responsabilità.
Di questi temi si occupa Tutto parla di te, il nuovo film di Alina Marazzi, che, dopo l’esperienza della sua maternità e a cinque anni dall’ultimo film (Vogliamo anche le rose del 2007, interessante ricerca sulla condizione femminile in Italia), pur non essendo documentario in senso proprio come i lavori precedenti, documenta - sul genere fiction - l’elaborazione degli stati d’animo che connotano l’esperienza di diventare madre. Siamo di fronte ad una vera e propria indagine introspettiva sulla condizione esistenziale che una nascita può generare, ottenuta con un collage di generi: vecchi filmati in Super8 (quelli di tante tradizioni domestiche), fotografie che ripropongono il tema in forma estetica, una pièce di animazione (opera di Beatrice Pucci, con la tecnica in stop-motion) ed infine alcune figure di danza moderna. Molti linguaggi per raccontare, da varie angolazioni, la stessa profonda inquietudine dell’identità femminile al cospetto della maternità, quella pur meravigliosa esperienza che però può condurre fino allo sconforto e alla depressione.