Leggo le dichiarazioni di questo assennato dirigente pubblico e penso: perché non sono nato nel Regno Unito?
A corredo due dati ulteriori su due signori della tv pubblica italiana...ah, l'Italia...
"Nuovi progetti e difetti da correggere, tra cui privilegi e maxi-compensi, sono stati al centro di una Lecture al Prix Italia di Torino, in cui il presidente della Bbc, Lord Patten of Barnes, ha ripercorso la storia della tv pubblica britannica, ma ha soprattutto tracciato gli scenari futuri. I nuovi operatori, come Google o giganti delle tlc come British Telecom – ha dichiarato – «sono riusciti a minimizzare la Bbc sia da un punto di vista delle dimensioni che del reddito. Ai consumatori piacciono i loro prodotti e servizi. Questo è il nuovo panorama in cui le tv pubbliche devono trovare il proprio ruolo, un panorama in cui le vecchie barriere all’ingresso sul mercato stanno rapidamente scomparendo. Con l’esplosione della concorrenza, le entrate delle tv pubbliche si sono ridotte, talvolta drasticamente». «Sta ai governi agire in modo assennato», ha precisato stigmatizzando il caso della tv greca, chiusa da un giorno all’altro. «L’indipendenza dallo Stato è al centro della proposta di servizio pubblico e dobbiamo custodirla gelosamente». Lord Patten ha ricordato, inoltre, che «la Bbc resta il più fidato fornitore di notizie nel Regno Unito: quasi il 60% del pubblico indica che la Bbc è una delle fonti di cui ha più fiducia». Non ha mancato di criticare, però, i privilegi di cui godono i dirigenti del servizio pubblico, non solo in Gran Bretagna. «Per lungo tempo la sicurezza dei finanziamenti – ha spiegato – ha creato un’élite in questo settore che gode di un lavoro sicuro e retribuzioni elevate. Chi paga il canone non si aspetta questi compensi. Per questo alla Bbc le retribuzioni dei dirigenti stanno diminuendo, i premi del direttore generale sono stati tagliati di circa il 50%, le pensioni riformate. Ma c’è ancora molta strada da fare. Ci sono ancora troppi manager senior, circa il 2,5% della forza lavoro, in base agli ultimi dati. Vorrei che questo dato scendesse a un più adeguato 1%, al massimo entro il 2015"
"L’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, attualmente in aspettativa con la Rai, sarebbe pronto a lasciare il Senato pur di tornare in viale Mazzini e “scongelare” così il suo stipendio annuo di oltre 450mila euro. Secondo il quotidiano “La Notizia”, sarebbero due le ipotesi di ricollocazione nella tv pubblica. Minzolini potrebbe essere riconfermato nel suo incarico a capo dei corrispondenti, oppure potrebbe aspirare alla direzione della Tgr, attualmente vacante dopo le dimissioni di Alessandro Casarin. Ruolo strategico anche in vista delle elezioni."
"Claudio Cappon, ex dg della Rai, poi ad e presidente di RaiWorld, il manager più pagato della tv pubblica con 700mila euro l’anno, ha raggiunto un accordo per andare in pensione. Un prepensionamento con incentivo, in aggiunta alla liquidazione, più un contratto di consulenza (6.500 euro mensili al netto delle tasse) e il mantenimento di un ufficio a viale Mazzini (senza però la segretaria)"
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