Parole in libertà

In una presentazione presso la Feltrinelli di Bari di un paio di giorni fa, una delle proprietarie di un famoso cinema teatro cittadino ormai mestamente chiuso, pare abbia aggiunto le proprie ubbie alle voci già abbondantemente aggregatesi per la serata in libreria.
Tra i suoi argomenti quello che la nostra Fondazione non abbia loro pagato il pattuito compenso in occasione del Bif&st dello scorso anno mi ha molto affascinato.

Ora mi permetto di utilizzare questo pulpito per scantonare dalle mie usuali riflessioni in materia di audiovisivo e creatività, giacché mi sento chiamato in causa, in qualità di Responsabile Unico del Procedimento sui fondi FESR della AFC e desidero ardentemente ricordare, alla signora, che la nostra amministrazione ha erogato l'acconto come da prassi e accordi e che, al momento di versare il pattuito, come da legge nazionale, ha effettuato il doveroso controllo di inadempienza tramite il portale di Equitalia cui siamo obbligati in quanto soggetto erogatore di pubblici denari.

Tale controllo è risultato esiziale, giacché ha segnalato una gravissima inadempienza da parte del fornitore di servizi e dunque ci ha impedito, pignorando la somma pari al saldo, di procedere al pagamento, intimandoci di stornarlo a favore dell'agenzia delle entrate.

Dunque, volendo essere un po' più precisi di come mi si riferisce sia stata la signora, non di nostra volontà s'è trattato, bensì di inadempienza fiscale del fornitore.

Peccato aver avuto alt(r)i e più urgenti impegni, avrei sfruttato l'occasione per ricordare agli astanti che pagare le tasse è un dovere di ogni cittadino e di ogni azienda.