Ieri pomeriggio ho potuto finalmente dedicare alcune ore al senso vero del mio e nostro lavoro: ho visto, insieme ai suoi autori, uno dei tantissimi film che abbiamo contribuito ad assistere e sostenere nel 2009.
E' così appagante per chi fa il mio mestiere confrontarsi sui progetti, vederli crescere, cambiare, migliorare che sono riuscito a staccare quel maledetto cellulare, a chiudermi nella stanza e a entrare nel film, cosa rara e preziosa, per cui ringrazio Cesare e Alessandra e quel momento in cui anni e anni fa, decisi che questo sarebbe stato - più o meno - il mio lavoro.
Venendo alle novità, segnalo uno sguardo sul futuro del format di esercizio cinematografico, riportando questo articolo apparso su La Repubblica di oggi, pagine economiche:
ROMA - Cosa non si fa per portare la gente in sala. "La nostra missione è quella di proporre un nuovo modo di usufruire del cinema", promette Giuseppe Corrado, presidente e ad del neonato The Space Cinema, il più grande circuito cinematografico italiano (frutto della partnership tra la società 21 Partners di Alessandro Benetton e il guppo Mediaset, rispettivamente con il 51% e il 49% delle partecipazioni), che conta ben 242 sale distribuite in 24 diverse strutture del territorio nazionale, con un potenziale di 15-16 milioni di biglietti staccati all´anno.
Per attrarre il pubblico in sala, in un´Italia che soffre di una bassa frequenza media nei cinema (poco più di 2 volte l´anno per persona, mentre in altri paesi europei è di 5-6 spettacoli l´anno), le multisale The Space voglio sorprendere il pubblico sin dal logo, realizzato dai creativi di Fabrica, con varie silhouette animate. Cambierà a seconda del film proiettato: due innamorati che si baciano per i film romantici, un uomo con gli artigli per l´horror. Il nuovo circuito punta a fidelizzare lo spettatore, a coccolarlo: si prevedono strutture di baby sitting e parcheggi gratuiti (a Parma lo scorso weekend l´esperimento ha fruttato un +40% di incassi), l´offerta di student card e 18 sale con schermi digitali, eventi da fruire in 3D. Giuseppe Corrado vuole "conquistare anche chi al cinema non ci va o ci va pochissimo", il marchio The Space "si aprirà a servizi di ristorazione, shopping, nuove occasioni di entertainment". Senza nulla togliere alla centralità del film, in sala verranno offerti "contenuti addizionali": eventi sportivi (campionati di calcio e rugby, competizioni di vela e il moto Gp), concerti rock e musica lirica, proiezioni speciali per adolescenti (già siglato un accordo con la Disney).
La parola d´ordine è "ripensare il modo di andare al cinema". Un proposito ambizioso, che porta a rivedere i rapporti con i distributori. "Per diventare loro partner anziché semplici clienti", spiega Corrado, che dopo un piccolo incidente con la Sony evita gli attriti: "Non si cambiano i contratti di noleggio, ma inseriamo premi legati alla resa delle copie nel nuovo circuito". Un´idea già recepita dalla Disney. Invece sul fronte della pubblicità (una ventina di minuti prima del film che rendono bene), il circuito The Space mira alla valorizzazione dei trailer, coinvolgendo le case di produzione. I passaggi, a pagamento, in alcune multisale andrebbero in "spazi trailer, luoghi ludici dove consumare un happy hour o uno snack, mentre ci si prepara a scegliere il film". Si guarda a nuovi bacini di pubblico. Nell´Italia multietnica, l´idea di programmare film in lingua originale può portare linfa al box office (si parla di film per rumeni e cinesi). Segnali rassicuranti sull´occupazione: "Le 1050 persone che lavorano nel gruppo The Space Cinema ci sono tutte, non corrono rischi".