Pubblico una intervista al presidente della Lombardia film commission, ci sono spunti interessanti.
di Raffaele Barberio
Da anni il cinema a Milano e in Lombardia languiva parecchio. Curiosamente, a detta degli operatori, la "capitale morale" e, a un tempo, la regione più ricca del Paese hanno espresso nel passato la Film Commission meno performante.
Poi Letizia Moratti e Roberto Formigoni – principali azionisti della Film Commission Lombardia – hanno deciso di voltare pagina e metterci alla guida un professionista di grande reputazione e notevole esperienza come Alberto Contri , una vita spesa nelle multinazionali della comunicazione, già presidente dei pubblicitari italiani, consigliere della Rai ai tempi di Zaccaria, per molti anni AD di Rainet.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto le sue impressioni a qualche mese dal suo insediamento.
K4B. Allora Contri, che impressione a pochi mesi dall’insediamento?
Contri. Vista la situazione che ho trovato, l’unica cosa certa è che c’è una marea di lavoro da fare. E ci sono enormi opportunità da cogliere. Oltretutto non c’è granché da inventare: il tanto e buon lavoro già svolto dalle regioni e dalle Film Commission più performanti può essere preso come punto di riferimento.
K4B. Quali sono le priorità, secondo lei ? Lei sa meglio di me che alcune regioni stanno investendo nella promozione del cinema somme enormemente superiori a quelle della Regione Lombardia?
Contri. Lo so bene, uno dei miei compiti è quello di far presente agli azionisti cosa sta avvenendo sul territorio nazionale.
K4B. Si, ma le priorità?
Contri. Ma la priorità assoluta – prima ancora di quella dei finanziamenti – è sminare innanzitutto la burocrazia che ha reso Milano, a detta dei produttori, "nemica" del Cinema. Solo a Milano si pagano tasse per l’immagine e per l’occupazione suolo pubblico, a Milano l’ottenimento dei permessi e l’assistenza dei vigili urbani sono in moltissimi casi un calvario che dura anche 40 giorni. Mentre a Torino si ottengono on-line in 5 giorni: è tutto detto. Milano è importante anche perché vi si concentra il 70/80 % dell’audiovisivo lombardo.
K4B. Lei da dove comincerebbe?
Contri. La nostra costante pressione per eliminare gli ostacoli burocratici ha cominciato a fare breccia e, con una delibera attesa da mesi, il Comune di Milano ha finalmente abolito la famigerata Osap (tassa di occupazione del suolo pubblico). Ma è solo un primo piccolo passo: per portare Milano al livello di altre città occorre abolire anche la tassa d’immagine, ridisegnare tutta la filiera dei permessi, coinvolgere i vigili urbani in una collaborazione attiva, come avviene ad esempio a Torino.
K4B. Gli operatori affermano che uno dei punti da potenziare è l’assistenza alle produzioni.
Contri. Già fatto…Con l’aiuto della Regione abbiamo, a tempo di record, raddoppiato gli spazi della Film Commission, aprendo una nuova sede con uffici che mettiamo a disposizione delle produzioni. Per altri stiamo reperendo vecchi magazzini da trasformare in teatri di posa che cominciano a scarseggiare. Abbiamo attrezzato una saletta dotata di tutte le tecnologie più avanzate per visionare il girato giornaliero, eseguire pre-montaggi, controllare la colorimetria: così i produttori non dovranno più mettersi in lista di attesa nei pochi centri disponibili. Con Unioncamere stiamo mettendo a punto un sistema di voucher in grado di aiutare i produttori e al contempo far sviluppare l’indotto dell’audiovisivo.
K4B. Perché parla di audiovisivo e non di cinema?
Contri. Perché parlare solo di cinema oramai è riduttivo: mentre l’audiovisivo comprende cinema, fiction per la tv, pubblicità, filmati industriali, documentari, contenuti per il web. Tutte attività alle quali la Lombardia può dare molto.
K4B. Quali possono essere i punti di forza della Lombardia?
Contri. Paradossalmente, il ritardo che stiamo scontando ci mette nelle condizioni del cavallo che, al Palio di Siena, parte dopo e fuori dalla "mossa", ma con maggiore slancio e con la possibilità di controllare tutti gli altri. Oltre a fare benchmark con le esperienze più performanti, occorre dire che il territorio lombardo è assai vergine dal punto di vista delle location: ci sono località splendide poco o mai utilizzate, città moderne e borghi antichi, laghi, montagne, valli, ville, castelli eccetera. A parte la questione di Milano, stiamo lavorando con molte province e comuni che meritano di essere promossi e portati all’attenzione dei produttori. Va ricordato poi che disponiamo della più avanzata post-produzione con tecnologie innovative.
K4B. Viste le sue competenze di marketing, su quali altri punti di forza pensa di poter contare?
Contri. Non dobbiamo dimenticare che la moda è uno degli asset principali del Pil lombardo. Non possiamo farci scappare l’occasione di impiantare una fiction di lunga serialità ambientata nell’affascinante mondo della moda e delle sfilate. Sono certo che su un argomento del genere si possa realizzare un progetto di lungo periodo, in grado di far crescere l’indotto e costituire uno sbocco per gli studenti delle scuole di cinema. Può sembrare paradossale, ma la Lombardia può far ripartire un indotto assai significativo senza grossi investimenti.
K4B. Ne parla con l’entusiasmo di chi crede che possa partire un nuovo corso…
Contri. Se Milano abbassa il ponte levatoio, molte produzioni (cinema, fiction, pubblicità) che sono andate altrove possono ritornare in città. Facendo partire anche un solo progetto di lunga serialità sulla moda, si potrebbe contare in brevissimo tempo su una quantità di lavoro davvero significativa. Una volta portato a compimento il progetto dei voucher, avremo innescato un meccanismo virtuoso che permetterà ai fornitori di servizi lombardi di abbassare i costi (altro punto dolente rilevato dai produttori), e così il meccanismo si rimetterà in moto. Con una adeguata azione promozionale faremo capire quanto sono appetibili le location della Lombardia.
K4B. E le risorse?
Contri. I finanziamenti costituiscono solo la parte finale di un progetto ben più articolato: non potranno mancare e non potranno certo essere inferiori a quelli di Puglia, Piemonte e Toscana, tanto per fare tre nomi. Ma cercheremo di darli a progetti in grado di valorizzare il territorio, far crescere l’indotto e – last but not least – di promuoverne l’immagine all’estero: e qui, soprattutto per l’estero, si può ritornare a parlare di film sulla moda, questa volta con produzioni e cast internazionali.
K4B. Quando era in McCann Erickson si è occupato di Tin.it, più recentemente è stato per anni al
la guida di una case-history come Rainet, insomma lei ha contribuito mi pare significativamente alla crescita del mercato web in Italia. La newsletter della Film Commission Lombardia "Oltre la siepe", che giriamo volentieri ai nostri lettori, testimonia una mai sopita passione per internet…o sbaglio?
Contri. Non si tratta solo di una passione per l’innovazione, ma di un’attenta osservazione di cosa succede nel mercato. Con questa newsletter mensile intendiamo far conoscere tutto quello che si sta muovendo sul web nel campo dell’audiovisivo: negli Usa siamo già alla seconda edizione degli Streamys (gli Emmy del web). E se anche Hollywood si sta interessando a queste produzioni di decine o centinaia di episodi di 5-6 minuti per il web, vuol dire che lì c’è del business. Che anche i produttori italiani, che non sono secondi a nessuno in fatto di creatività, possono catturare e sviluppare.
K4B. In concreto cosa intendete fare?
Contri. Ogni mese renderemo conto di cosa succede non solo negli States, ma anche in Cina o in Australia, con analisi, commenti, approfondimenti, case-histories. Per non parlare dell’innovazione tecnologica che seguiremo con attenzione…come quella dei nuovi televisori Philips 21:9, promossi con una innovativa campagna fatta di corti da guardare sul web realizzati da Ridley Scott Associates, cui sta seguendo un concorso per registi…tutto estremamente interessante. E noi di tutto parleremo. Perché solo dove c’è conoscenza c’è sviluppo.
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(21 aprile 2010 notizia 196581)