Fotografia.

Fotografia delle giornate che si vivono in Apulia Film Commission.
Mentre tutto intorno a noi brulica di curiosi visitatori della Fiera del levante - campionaria 2009, che chi non c'è mai stato non può capire cosa esattamente significhi, la squadra di afc assiste tre film in produzione (Ozpetek a Lecce, Bigoni a Bari e dintorni, Massimo Natale a Torre Guaceto riserva naturale WWF in provincia di Brindisi); effettua sopralluoghi per i prossimi film di Giorgia Cecere e una lunga serialità di cui ometto titolo e nome della produzione per non svelare segreti industriali (!!!).
E nel contempo rendicontiamo i progetti svolti, teniamo in ordine le domande della terza tranche del nostro film fund in attesa che si esprimano i critici scelti quest'anno per la valutazione consultiva; lavoriamo alacremente ai programmi operativi delle attività che svolgeremo (e sono tantissime) a valere su risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) di cui sono responsabile unico, ascoltiamo le decine di persone che ogni giorno e sempre più numerose ci chiamano per avere informazioni su cosa facciamo e come.
E poi, ancora, lavoriamo alla organizzazione della prossima edizione del Bif&st, predisponiamo i bandi pubblici per l'affidamento di servizi di ogni genere, essenziali al raggiungimento dei nostri obiettivi. Faccio la spola per uffici regionali e non, alla ricerca di risorse per garantire la ospitalità alle produzioni, in aggiunta a quanto abbiamo in dotazione per il nostro film fund.
E, ancora, incontriamo registi, autori, organizzatori di eventi che ci chiedono assistenza, sostegno, collaborazione.
La vita di una (buona) film commission è davvero intensa e sei persone, tanti siamo nell'ufficio di direzione - me compreso -, sono il minimo indispensabile per non sopperire dinanzi alla mole di cose da portare a casa.
A volte vedo le loro facce e mi sento in colpa. Chiedo loro di essere squadra e, insieme, fuoriclasse. Questo è il vero motivo del nostro vantaggio competitivo, la passione di ragazzi e ragazze preparati, appassionati, fiduciosi, grandi lavoratori, scelti uno per uno e una per una senza alcun condizionamento esterno, in nome del proprio solo talento. Che nessuno lo dimentichi mai, siamo parte di un tutto, ma del tutto siamo la migliore parte.
PS
Leggo l'editoriale odierno del Corriere della Sera e rifletto sull'ironia (involontaria?!) di certe scelte di palinsesto Rai. Mentre Porta a Porta di stasera oscurerà la scena televisiva nazionale con la celebrazione glorificante del premier in diretta per la consegna delle prime case ai terremotati abruzzesi, con un harakiri bizzarro della dirigenza Rai che - evidentemente non lavora per la propria azienda (e nessuno me lo toglie dalla testa, perché solo gli invasati obnubilati dalla passione politica posson pensare che la Rai è un'azienda libera in cui i talenti manageriali possano liberamente esprimersi); Rai Tre programmerà il film, bello e tesissimo, "La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler" di Oliver Hirschbiegel con Bruno Ganz a vestire i panni del dittatore ormai assediato e chiuso nel bunker fisico e mentale delle proprie assurde certezze.
Non so se lo hanno fatto apposta, ma la scelta mi sembra comunque geniale e premonitrice. Vedere il film per credere.
(Dal Corriere della Sera del 15.9.2009)
PAOLO CONTI
E
sponenti della maggio­ranza (e vertici Mediaset) protestano quando si par­la di Raiset, l’immagina­rio mostro televisivo da sei reti, in cui le forze del servizio pubblico si sommerebbero a quelle del con­corrente privato per evitare lotte fratricide nell’interesse di un uni­co referente, Silvio Berlusconi.

Ma il "Porta a porta" dedicato alla consegna delle case ai terre­motati che stasera su Raiuno sosti­tuisce il "Ballarò" su Raitre (che avrebbe affrontato lo stesso argo­mento) autorizza speculazioni, al­larmi, dietrologie. Perché ieri sera si è aggiunto un ultimo, eloquen­te tassello: la scomparsa improvvi­sa dal palinsesto di Canale 5 del­l’esordio di "Matrix", un tempo condotto da Enrico Mentana e ora affidato a Alessio Vinci. Era in pro­gramma una puntata sulla libertà d’informazione (Vittorio Feltri ospite con Concita De Gregorio, direttore de "l’Unità"). Tutto can­cellato. L’avvio di "Matrix" è rin­viato alla prossima settimana. Vin­ci, da buon soldato, si è preso ogni responsabilità ("troppe diffi­coltà tecniche, la qualità non sa­rebbe stata all’altezza del mar­chio "). Ma anche qui il clima auto­rizza ogni retropensiero. Spinge ad avvalorare le voci di telefonate assai concitate partite da Cologno Monzese e arrivate a Vinci, preoc­cupate per l’esito della puntata.
Per farla breve: stasera Bruno Vespa (non lo avrà certo deciso lui) condurrà il suo "Porta a por­ta " in prima serata in un clima da reti unificate. Lui su Raiuno, "L’ispettore Coliandro" su Rai­due, il film "La caduta-gli ultimi giorni di Hitler" su Raitre al posto di "Ballarò", telefilm o film secon­dari su Canale 5, Italia 1, Rete 4 e La7. Nessuna vera controprogram­mazione e una evidente ansia di controllare tutto. Ha ragione Ser­gio Zavoli, presidente della com­missione di Vigilanza Rai: la situa­zione è "grave", "Porta a porta" e "Ballarò" hanno "sempre convis­suto all’interno dei palinsesti del­le rispettive reti, e la deroga, spe­cie se perentoria, costituirebbe un problema da dover prontamen­te risolvere". E ora sono in tanti ad attendere un cenno visibile dal presidente della Rai, Paolo Garim­berti, che della garanzia ha giusta­mente fatto il suo vessillo.
L’aspetto più paradossale è che l’indubbio traguardo raggiunto nella consegna delle case (94 vil­lette pronte a Onna in appena 72 giorni di lavoro, e tra poco 700 ap­partamenti a Bazzano) rischia, nel frullatore mediatico, di cedere la scena allo scontro politico sulla Rai. L’errore mediatico sarebbe evidente. Roba da principianti. Al­tro che professionisti di Raiset.