Arriva il cinema raccontato con il Circuito D'Autore

Sette speciali appuntamenti con il cinema raccontato, studiato e osservato: il Circuito D’Autore di Apulia Film Commission presenta “Due o tre cose che so di loro – 7 Conversazioni di cinema”, un ciclo di incontri che si snoderanno a partire dal 20 febbraio e fino a giugno nelle sale D’Autore Nuovo Splendor di Bari e Bellarmino di Taranto: il giovedì l’appuntamento sarà a Bari, il venerdì a Taranto (appuntamento sempre alle 21.00; biglietto 4 euro; abbonamento 20 euro per i 7 incontri; info dautore.apuliafilmcommission.it).
Il critico Enrico Magrelli, autore e conduttore di Hollywood party su Radio3 nonché vicedirettore del Bif&st di Bari, accompagnato da colleghi giornalisti, porterà il pubblico in sala alla scoperta di note o sorprendenti storie del cinema contemporaneo, attraverso l’approfondimento di titoli divenuti cult, registi da Oscar e generi specifici. Da “Pulp Fiction” a Roman Polanski, passando per Martin Scorsese o gli italiani Carlo Verdone e Marco Bellocchio, “Due o tre cose che so di loro”  indagherà la storia del cinema contemporaneo, portando gli spettatori nel dietro le quinte, tra spunti biografici, avventure e disavventure produttive e approfondimenti.
A proposito del titolo scelto, spiega Magrelli: “in ogni conversazione della nostra vita si condividono pensieri, dettagli, novità, sensazioni, punti di vista. Anche divergenti. Se le conversazioni riguardano il cinema le "due o tre cose"  che tutti ricordiamo, scopriamo o ritroviamo nella nostra memoria, su un regista o su un film, sono quelle che ci aiutano a capire o a sentire che cosa sia il cinema".
Il programma comincerà giovedì 20 (Cinema Nuovo Splendor di Bari) e venerdì 21 febbraio (Cinema Bellarmino di Taranto), con un primo incontro dedicato a “Pulp fiction” e durante il quale Magrelli sarà accompagnato dal critico cinematografico, saggista e docente universitario Luca Bandirali, già redattore della rivista “Segnocinema” e collaboratore di Hollywood party (Radio 3).
A vent’anni dall’uscita del capolavoro di Quentin Tarantino che valse al regista la Palma d’Oro a Cannes, Magrelli e Bandirali ne ripercorreranno l’appassionante vicenda: l’impatto rivoluzionario sul racconto cinematografico, la peculiare iconografia divistica, la creazione di una nuova cinefilia, il culto dei b-movies e delle citazioni a effetto. A partire da immagini divenute culto come il ballo tra Uma Thurman e John Travolta o da battute entrate a pieno titolo nel vocabolario contemporaneo quale quella di Harvey Keitel (“sono Wolf, risolvo problemi”), le serate del 20 e del 21 saranno un viaggio per cinefili e non solo, mirato fortemente a scoprire tutte le ricadute sociali e culturali che “Pulp fiction” ha avuto a partire dalla fine degli anni Novanta fino ai giorni nostri.
Secondo appuntamento in calendario è fissato per il 6 (Nuovo Splendor di Bari) e 7 marzo (Bellarmino di Taranto) ed è dedicato a Scorsese, con la partecipazione di Marco Spagnoli, giornalista e critico, nonché anche lui vice direttore del Bif&st. Partendo dal suo ultimo The Wolf of Wall Street, per alcuni un capolavoro per altri un film non riuscito e pieno di difetti, l’incontro partirà dalla dimostrazione che Martin Scorsese sa raccontare gli eccessi dei suoi protagonisti come pochi altri autori. Il suo cinema è un cinema che si nutre di film, di archivi sensoriali, di musica, di radici multiculturali, di un’energia controllata, consapevole, sofisticata e cinefila. Protagonista della cinescapigliatura degli anni ’70, è il più classico dei cineasti americani contemporanei.
Terza conversazione il 20 e il 21 marzo su Marco Bellocchio, con Dario Zonta, critico cinematografico per L’Unità, conduttore radiofonico per Hollywood Party (Radio3), scrive per riviste di settore (Duellanti, Mucchio Selvaggio, Lo straniero), collabora con il sito Mymovies ed è nel comitato scientifico del Premio Solinas. Circa questo appuntamento, Magarelli spiega: “Marco Bellocchio ha esordito giovanissimo nel 1965 con un’opera prima che rappresenta uno spartiacque nella storia del cinema italiano. Esploratore instancabile e sempre curioso degli slittamenti dell’identità, dei diavoli incorporati in ognuno di noi, delle visioni che ci interrogano e non ci consolano. Frequentatore della letteratura classica e della cronaca. Visitatore dell’anima e della storia. Ogni film un rebus da interpretare. Una sciarada da decifrare”. Su questo e molto altro verterà l’incontro coordinato dai due critici.
“Due o tre cose che so di loro” prosegue ad aprile, il 17 e il 18 aprile, con “New Hollywood”, lezione incontro nella quale Magarelli sarà accompagnato da Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival. Insieme condurranno il pubblico nell’indagine su quei mostri sacri come Spielberg, Coppola, Lucas, Altman, ma anche De Niro, Pacino e Nicholson che hanno segnato e rimodulato l’idea di racconto e spettacolo, ripensando antiche storie, i generi e l’immaginazione sociale.
Non può mancare nel ciclo un focus omaggio a Carlo Verdone, il 15 e il 16 maggio, nuovamente con Bandirali. Protagonista di quattro decenni di storia del cinema, compreso quello attuale (24 film da regista) Carlo Verdone è, da una parte l’erede e il continuatore di una solidissima tradizione, quella della commedia all’italiana, dall’altra il grande innovatore che assorbe lo stile internazionale e crea un proprio inconfondibile marchio di fabbrica. L’incontro sarà allora una visita guidata in questa fabbrica, alla ricerca dei “segreti” della formula Verdone.
Il sesto appuntamento, il 29 e 30 maggio, sarà – con Marco Spagnoli – invece dedicato a Billy Wilder, maestro assoluto e inarrivabile della commedia. Una commedia umana che paga pegno a Hollywood e alla Mitteleuropa. Allievo dotatissimo di Ernst Lubitsch, ha definito, con una filmografia mai ovvia, un “Wilder’s touch” paragonabile al tocco del suo maestro. Sceneggiatore straordinario, direttore di attori–complici come Lemmon e Matthau e tanti altri, ha insegnato agli spettatori che il cinema può essere un’euforica fabbrica delle idee. Senza mai salire in cattedra o pretendere di insegnare.
Il ricco programma si concluderà a giugno, il 12 e il 13, con una serata su Roman Polanski alla quale interverrà anche Giancarlo Mancini, autore televisivo de “Il tempo e la storia”. Tra kolossal e opere da camera, trasposizioni in grande stile e avventure della coscienza, Polanski è ancora oggi uno degli esempi più stimolanti di un cinema nomade e antiautoritario, in cui si incontrano Hollywood e Kafka, il surrealismo e il cinema in costume.