Undicesima edizione "Avvistamenti" a Bisceglie

Inizia a Bisceglie il 26 Dicembre 2013  "Avvistamenti", mostra internazionale organizzata dal Cineclub Canudo presso il Teatro Garibaldi a Bisceglie. Ospite d'onore, Franco Piavoli
Il Cineclub Canudo presenta l’undicesima edizione della mostra internazionale del video e del Cinema d’autore Avvistamenti, che si svolgerà presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie dal 26 al 28 dicembre 2013 e sarà dedicata al cinema del maestro Franco Piavoli e dei registi della rassegna Made in Italy, curata dagli organizzatori Antonio Musci e Daniela Di Niso. La Mostra, patrocinata dall’Assessorato al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia e dal Comune di Bisceglie, si aprirà  il 26 dicembre alle ore 18.00 (ingresso libero) con una conversazione che il professor Giovanni Dotoli dell’Università degli Studi di Bari e Antonio Musci del Cineclub Canudo terranno sull’attualità dell’opera e del pensiero di Ricciotto Canudo a novanta anni dalla sua morte. Nato a Gioia del Colle il 2 gennaio 1877 e morto a Parigi il 10 novembre 1923, Ricciotto Canudo è uno dei grandi nomi della nostra terra che hanno onorato l’Italia in Francia e nel mondo. Scrittore, poeta, romanziere, novellista, critico letterario, è oggi ricordato soprattutto per la suo accorata battaglia in favore del cinema come arte, sin dal 1908 fino alla sua morte. Celeberrimo il suo libro L’usine aux images, “L’officina delle immagini”, uscito per la prima volta in edizione italiana a cura di Mario Verdone. Per vent’anni, Ricciotto Canudo è stato il catalizzatore dei movimenti letterari e artistici parigini ed europei a Parigi, contribuendo fortemente all’affermazione delle avanguardie storiche, sulla linea della collaborazione fra tradizione e innovazione. Per molti aspetti il pensiero di Canudo è di grande attualità, dalla letteratura, al cinema, alla politica. Il suo ritorno in questi giorni ne potrebbe favorire la definitiva consacrazione, come uno dei grandi intellettuali del Mezzogiorno.
Avvistamenti rende omaggio ad un grande del cinema italiano, Franco Piavoli, che sarà presente a Bisceglie ed a cui è dedicata una retrospettiva completa. Franco Piavoli nasce a Pozzolengo (Brescia), il 21 giugno del 1933. Dopo gli studi classici si laurea, nel 1954, in Giurisprudenza, presso l’università di Pavia e per cinque anni esercita la professione di avvocato, continuando a coltivare interesse per la fotografia, la pittura, l’etologia e la botanica. Dall’inizio degli anni Sessanta è insegnante in un istituto tecnico e realizza cortometraggi a passo ridotto, premiati in numerosi concorsi nazionali. Nel 1978 abbandona la scuola e, su spinta di Silvano Agosti, inizia a lavorare al suo primo lungometraggio. Singolare figura di film-maker indipendente, Franco Piavoli realizza e produce da solo i suoi film, spesso effettuando le riprese nella sua casa sulle colline del lago di Garda. Persegue un’originale idea di cinema lirico-sinfonico in cui le immagini, non più costruite in maniera antropocentrica, costituiscono una sorta di partitura audiovisiva dal forte impatto emozionale.
Si parte il 26 dicembre alle ore 20.00 (abbonamento 5 euro), con la proiezione del lungometraggio Al primo soffio di vento e si prosegue alle 21.30 con il capolavoro Il pianeta azzurro. Il 27 alle ore 18.00 saranno proiettati i primi cortometraggi di Piavoli degli anni 50 e 60, mentre alle 20.00 si prosegue con Voci nel tempo e alle 21.30 Nostos – il ritorno. Il 28 alle 18.00 si conclude la retrospettiva su Piavoli con la proiezione di Affettuosa presenza e del documentario Habitat Piavoli di Claudio Casazza e Luca Ferri.
La seconda parte di Avvistamenti consiste nella rassegna Made in Italy, una selezione di autori tra i più interessanti nel panorama del video e del cinema, ma anche della musica sperimentale in Italia. In programma a partire dalle 20.30 del 28 dicembre: El tiempo del no tiempo di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone, Elegie dall’inizio del mondo di Francesco Dongiovanni, pinKsects (dittiKo antimediatiKo-capitolo #1) di e.g.o., Kurgan di Igor Imhoff, The mutability of all things and the possibility of changing some di Anna Marziano, La benedizione degli animali di Cosimo Terlizzi, Lezuo di Giuseppe Boccassini, presentato in anteprima al 31° Torino Film Festival nella sezione internazionale Onde. Si termina con due performance incentrate sul rapporto tra suoni e immagini, ovvero la sonorizzazione dal vivo di By The Sun's Rays, film americano del 1914 di Charles Giblyn, opera di Deckard (alias Beppe Massara) e Flow Signs, una performance audio-visuale di Francesco Giannico e Theo Allegretti.
Infine nei tre giorni di Avvistamenti si terrà un laboratorio di video arte per ragazzi da 10 a 15 anni sul tema della natura, ispirato all’opera del maestro Franco Piavoli e perciò intitolato proprio Il pianeta azzurro, condotto dagli artisti Raffaele Fiorella e Francesca Loprieno. Questo laboratorio è promosso nell’ambito del progetto Museo di cartone, vincitore del bando regionale Bollenti Spiriti – Principi Attivi, in collaborazione con Avvistamenti: il video prodotto nel corso del laboratorio sarà proiettato in anteprima alle 20.30 del 28 dicembre, inserito all’interno del programma della rassegna Made in Italy.
A questa edizione di Avvistamenti hanno collaborato: Nomadica – Circuito per il cinema autonomo, Solares – Fondazione delle arti, Museo di cartone, Rapporto Confidenziale – Rivista di cinema digitale, L’Officina delle Immagini, Pulpstudio, Actioncam Studio, TaRock Records.
Le precedenti edizioni di Avvistamenti sono state accolte con notevole entusiasmo da critica e pubblico. Tra gli ospiti delle passate edizioni si segnalano: nel 2006 l’artista americano Peter Campus, uno dei pionieri della video arte, tra i principali interpreti nel panorama mondiale contemporaneo; nel 2007 Studio Azzurro, con il suo fondatore Paolo Rosa, regista cinematografico e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera; nel 2008 il regista polacco Zbig Rybczynski, Premio Oscar nel 1983 per il film “Tango”, vero e proprio pioniere della sperimentazione video e cinematografica e dell’utilizzo di linguaggi legati alle nuove tecnologie; nel 2009 Roberto Nanni, «uno dei massimi sperimentatori italiani, esploratore di formati, generi e dispositivi, navigatore solitario nei misteriosi abissi dell’emulsione, della materia e della memoria» (B. Di Marino); nel 2010 il regista Augusto Tretti, di cui Federico Fellini diceva: «Do un consiglio a tutti i miei amici produttori: acchiappate Tretti, fategli firmare subito un contratto, e lasciategli girare tutto quello che gli passa per la testa. Soprattutto non tentate di fargli riacquistare la ragione; Tretti è il matto di cui ha bisogno il cinema italiano»; nel 2011 Carlo Michele Schirinzi, «autore indipendente ed eclettico, che  mescola sperimentazione, narrazione e documento, […] un poeta dell’intermittenza e del lampeggiamento, artefice di una visione sempre indefinita, secondo un processo di comparsa e scomparsa delle immagini, fino – paradossalmente – alla distruzione della visione stessa» (Bruno Di Marino); nel 2012 Flavia Mastrella e Antonio Rezza, la cui rassegna ad agosto ha visto la partecipazione di oltre mille spettatori. Franco Quadri su La Repubblica scrive: «Si poteva pensare che col passare degli anni il fenomeno Flavia Mastrella/Antonio Rezza fosse destinato a trovare un po’ di pace con la ragione; invece questa ragione ha sviluppato i suoi artigli elaborando il pensiero con una acutezza così forsennatamente logica da fare a pezzi la sedicente realtà».
info e abbonamenti
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