"Simboli della memoria" Fabio Frigieri in mostra al Cineporto di Bari

L’Apulia Film Commission comunica che, giovedì 14 ottobre al Cineporto di Bari, s’inaugura la personale "Simboli della Memoria" di Fabio Frigieri.
L’artista bolognese ha operato con Aurelio Barbalonga, Alcide Fontanesi, Metauro Ruggeri e dal 2001, lavora con Roberto Canaider.
Nel 2007 ha collaborato alla realizzazione dell’installazione di Christian Boltanski per il Museo della Memoria di Ustica.
Frigieri si colloca nella tradizione delle avanguardie bolognesi, riprendendo la pittura informale e innovandola con creatività, frutto di una strada anche sofferta, che tende verso l’attualità senza mai cadere nello scontato.
La personale "Simboli della memoria" sarà aperta al pubblico dal 14 ottobre al 5 novembre (ingresso libero dal lunedì al giovedì dalla 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Bari, lunedì 11 ottobre 2010
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NOTA DELL’ARTISTA
Oggi viviamo in un universo di immagini di cui siamo fruitori, ma anche, grazie alla tecnologia, produttori e l’ "artista" ha perso il monopolio della rappresentazione , tant’è che il confine tra arte e non-arte è estremamente labile. Io non so che cosa è l’arte; io so che per me dipingere è dare forma ad un’intenzione interiore che può materializzarsi soltanto attraverso l’opera e non altrimenti. È una presa di coscienza, una conoscenza attraverso l’emozione; è un capire senza sapere.
In particolare il ciclo dei "Simboli della memoria" si ricollega ai due precedenti: "Relitti" e "Coscienza". La Coscienza si emancipa dall’ Inconscio, simboleggiato dal relitto, e si sviluppa; trasforma il Ricordo (passivo, legato al passato) in Memoria (attiva, rivolta al futuro). In un certo senso il Ricordo è il relitto della Memoria, è la Memoria senza speranza.
Così Coscienza e Memoria sono fenomeni collegati. Ed ancora emergono i simboli, come ad esempio nella serie delle "Sindoni Metropolitane",che prende spunto da cartelloni pubblicitari consumati dal tempo che diventano simboli, e come tali rappresentano "qualcos’altro". Oppure memoria come collegamento mnemonico, labirinto di relazioni, od ancora come maceria da cui emerge una condizione umana che si deve in qualche modo "risacralizzare". A questo punto il percorso Relitti, Coscienza, Memoria, assume l’aspetto della ricerca del "Sacro" all’interno di ciascuno di noi.