Scivolosissimo

Leggo questa presa di posizione del neo Presidente dell'Agis e non capisco, sino in fondo, cosa voglia dire.
Voi?
ROMA - 24 SETTEMBRE 2013 - “L’Agis ritiene che il Teatro Valle, a 825 giorni dalla sua occupazione, vada ricondotto a una situazione di legalità e al rispetto delle regole e delle responsabilità che la gestione di qualsiasi struttura aperta al pubblico comporta nei confronti degli spettatori, dei lavoratori, artisti e tecnici che siano, e dello stesso bene culturale esposto a gravi rischi per l’assenza della necessaria manutenzione”. Così dichiara Carlo Fontana, presidente dell’Agis, in merito alla situazione del Teatro Valle di Roma. Pur riconoscendo lo spirito costruttivo di coloro che hanno inizialmente colmato un vuoto di decisione politica, il presidente dell’Agis non ritiene che tale situazione di legalità sia ricostituita attraverso la neonata Fondazione del Teatro.
 
Il Valle, di proprietà pubblica, continua Fontana, “è il teatro più antico della capitale ed è di per sé, per la sua storia, per gli artisti che lo hanno animato, per il pubblico che lo ha scelto, un bene comune la cui finalità è quella di garantire una programmazione artistica e un’organizzazione aziendale di livello e proiezione nazionale e internazionale”.
“L’occupazione di spazi e forme in realtà organizzate di autogestione, protratte per così lungo tempo, – afferma Fontana - non costituiscono l’unico terreno ove possono nascere e trovare legittima ed anzi auspicata espressione nuove progettualità e giovani formazioni. La storia del teatro testimonia con il modello delle cooperative, per quegli anni rivoluzionario, che è fattibile fare nuovo teatro nel rispetto delle regole, all’interno del sistema spettacolo proprio per cambiarlo, renderlo vicino ai tempi o meglio intuire e far condividere i mutamenti della società civile”.
L’Agis ritiene, quindi, essenziale, con gli operatori e gli artisti che in tal senso si sono espressi, che quanto prima vengano ristabiliti i presupposti di legalità e regolarità normativamente prescritti per le sale nonché le condizioni per una gestione realmente partecipata, attraverso meccanismi, peraltro largamente diffusi nel settore, di valutazione dei progetti di gestione secondo criteri oggettivi e professionali e, non per questo, preclusivi o superati. “Il teatro italiano, unitamente alle altre componenti dello spettacolo – conclude il presidente dell’Agis - porta avanti da anni, con necessaria irriducibilità, un’azione per il suo riconoscimento come elemento identitario del Paese e come sistema di imprese e professionalità, artistiche e tecniche, sistema di cui il Valle è tassello importante da recuperare a favore di tutti, cittadini e operatori, con le regole valevoli per tutti”.
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