Save Sakineh

Mi piacerebbe che i nostri leader politici nazionali ed europei esprimessero la massima pressione sul governo iraniano per impedire la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani.

La lapidazione è una pratica assurda, non solo perché assurda è la pena di morte. Tanto più per il reato di tradimento di un marito.
Ma soprattutto perché, nei paesi più esposti al fondamentalismo cieco - che sempre si associa alla più retriva misoginia - come la Nigeria, l'Arabia Saudita, il Bangladesh o l'Iran, è sul corpo della donna che si esprime l'ansia di dominio del potere religioso che si invera in quello politico.

La civiltà europea ci ha messo dieci secoli per vincere queste assurde credenze sebbene da noi, nonostante i tanti passi avanti, il corpo della donna non è ancora divenuto sacro, come dovrebbe. E viene piuttosto usato come sponsor di autoveicoli o di governi.

D'altra parte mi ha rattristato oggi, al pari delle notizie che giungono dall'Iran, assistere nei principali tg nazionali all'attesa supina che si aprisse la porta dell'aereo di Gheddafi del nostro Ministro degli Esteri.

Mi rattrista perché ad un dittatore che trucida i propri connazionali e altri esseri umani che attraversano la Libia per solcare speranzosi il Mediterraneo in cerca di fortuna e libertà, non si possono tributare onori e affari.
Tanto più quando viene qui assoldando, tramite un'agenzia, ragazze immagine (tutte ugualmente vestite, tutte ugualmente piacevoli, tutte televisivamente perfette, tutte tristemente uguali) allo scopo di fingere una conversione all'Islam; come se la religione fosse un fatto di marketing e non di profonda convinzione personale.
Poi magari i suoi cattolicissimi amici occidentali, gli stessi che gli permettono di detenere il 7,5% di Unicredit Bank (cioè di controllare dall'Enel all'Eni, dalla Juventus al Corriere della Sera), a suo tempo si indignarono assai, quando l'Ue non inserì nella sua Costituzione le radici giudaico-cristiane. Sic!

Mi indigna, nonostante ne comprenda le ragioni di real politik.
Chissà se, giunti alle soglie del fatale momento, questi supposti leader sapranno fare i conti almeno con il loro Dio, visto che - purtroppo - gli elettori dei loro paesi gli danno tutto questo assurdo credito.