Occorre studiare

Occorre sempre studiare e aggiornare le proprie concezioni quando si fa il nostro mestiere.
Così in qualità di Responsabile del procedimento ho deciso di affidare anche per il 2011 la valutazione degli impatti del Bif&st all'Agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione (Arti) che, lo scorso anno, aggiornando lo studio sulla filiera della multimedialità ha compiuto un'analoga valutazione sul festival, a corredo del più generale e approfondito studio.
Ecco le conclusioni di policy dello scorso anno che io trovo molto argute:

Questa ricerca si è focalizzata sulle principali caratteristiche della filiera audiovisiva e cinematografica pugliese. L‟obiettivo era infatti quello di delineare i profili di sviluppo di questa filiera, anche tenendo conto delle azioni/interventi posti in essere dalle istituzioni pubbliche – in particolare, dalla Regione Puglia e dalla Apulia Film Commission – a sostegno e governo di tale fondamentale comparto dell‟industria culturale regionale.
Il quadro che emerge dalla ricerca appare, in questo senso, più che positivo. L‟industria cinematografica e audiovisiva pugliese e le diverse realtà che le gravitano attorno (si pensi al ruolo del sistema dei festival) appaiono ormai come una realtà affermata capace di collocare il sistema pugliese in una posizione di preminenza anche a livello nazionale. In questo processo, un ruolo fondamentale è stato giocato da istituzioni come la AFC che sono state capaci, in un quadro strategico di priorità definite, di convogliare significative risorse finanziarie (ma non solo) ai fine di stimolare lo sviluppo di tale comparto. Le risorse dedicate al sostegno di film e documentari, nonché i numeri relativi sia all‟affluenza sia all‟impatto economico del recente Bari International Film&Tv Festival confermano tale affermazione.
Naturalmente, questo non significa che non sia necessario identificare anche sulla base dell‟esperienza passata e di quelle che sono le best practice sia a livello italiano (prima fra tutte l‟esperienza piemontese) che a livello internazionale (in questo senso nel rapporto vengono esaminate alcune tra le più significative esperienze internazionali di film funding) nuove potenziali aree sulle quali intervenire.
Dalla ricerca ne sembrano emergere almeno quattro.
La prima fa riferimento alla governance del sistema. Occorre rafforzare ulteriormente il ruolo della AFC quale attore centrale del sistema in modo tale che questa struttura sia sempre più in grado di offrirsi come soggetto capace di coordinare sia a livello strategico sia a livello operativo l‟attività dei diversi attori del sistema. La razionalizzazione del sistema dei festival pugliesi potrebbe rientrare a pieno titolo nell‟ambito di questa tipologia di iniziative.
La seconda implicazione riguarda il rapporto con i privati. Le politiche pubbliche in questo settore devono infatti muoversi in una direzione che da un lato privilegi la sperimentazione e la ricerca e dall‟altro sappia dare una soluzione sostenibile ai possibili fallimenti del mercato. Ciò significa che laddove vi sia una presenza di iniziative private l‟azione pubblica deve riposizionarsi in una rapporto di forte complementarietà e sinergia con queste iniziative. Quello dei cineporti (strutture pubbliche) e degli studi di registrazione (strutture private) costituisce un esempio lampante di questo tipo di complementarietà/integrazione pubblico-privato. Occorre quindi escludere che le politiche pubbliche „spiazzino‟ l‟iniziativa privata.
La terza implicazione riguarda le ricadute economico-produttive di questi interventi. Le politiche pubbliche in questo settore devono essere sempre più pensate come politiche per lo sviluppo. Questo significa che occorre individuare e implementare quelle politiche che, oltre ad avere una valenza culturale, siano anche in grado di attivare il maggior volume di risorse locali. In questa prospettiva, potrebbe essere utile condizionare alcune delle scelte in tema di politiche culturali alla identificazione di quei „bacini‟ capaci di generare il maggior impatto economico dell‟azione pubblica. In altre parole, si tratta di coniugare i contenuti delle politiche con le loro potenziali ricadute economiche.
Il quarto e ultimo aspetto riguarda lo sviluppo di un sistema di monitoraggio e valutazione dei principali eventi che si realizzano all‟interno della filiera capace di offrire, non soltanto indicazioni circa l‟effettivo impatto socio-economico degli stessi, ma anche utili informazioni da poter utilizzare in sede di definizione, progettazione e implementazione degli interventi/politiche a favore del comparto. La valutazione d‟impatto che è stata condotta da ARTI nel corso del primo Bari International Film&Tv Festival tenutosi a Bari nel gennaio del 2010 rappresenta una prima esperienza, non soltanto da ripetere, ma anche da estendere ad altri eventi del comparto. La possibilità di una migliore identificazione del bacino degli utenti, nonché la valutazione dei punti di forza e di debolezza di un singolo evento rappresentano infatti elementi fondamentali sia per una 91

sua migliore programmazione sia per una più efficace definizione di servizi "accessori" come il sistema di vendita dei biglietti, l‟organizzazione dei trasporti, ecc. Servizi per loro natura richiedono una notevole capacità di coordinamento tra diverse strutture/istituzioni.
In conclusione, il cinema e l‟audiovisivo, come più in generale la cultura, rappresentano – e questo è il principale messaggio di questo lavoro – un‟eccezionale opportunità non soltanto per sviluppare le capacità creative di un territorio, ma anche per imboccare un modello di sviluppo capace di coniugare „buona‟ occupazione, con la tutela e la valorizzazione delle tradizioni e del patrimonio artistico, culturale ed ambientale di un territorio. E questa ci sembra un‟opportunità da non perdere per un sistema territoriale come quello pugliese riccamente dotato di queste risorse.