Mobilitazione contro i tagli alla Cultura e al FUS

La Regione Puglia ha costruito negli ultimi anni un vero e proprio "sistema della cultura", i cui aspetti più significativi sono costituiti dagli interventi di sostegno ai soggetti professionali che operano nel campo dello spettacolo dal vivo, del cinema, dell’arte contemporanea e della "cultura del libro".
Gli esempi più significativi della nostra attività sono quelli legati al "distretto della creatività", alla cui costituzione (in itinere) hanno aderito circa 200 tra soggetti artistici e imprese dei settori interessati. Nel distretto confluiranno tra l’altro le attività delle nostre 12 Residenze Teatrali, quelle di Puglia Sound’s, quelle dell’Apulia Film Commission.
Anche quest’anno, nonostante i tagli drammatici che la Puglia ha subito nelle entrate generali conferitele dal Governo, destiniamo al funzionamento dello spettacolo pugliese (teatro, musica, danza, cinema, lirica) circa 9 milioni di Euro, cui si aggiungono altri 10 milioni dai Fondi Europei rivolti ai diversi "sistemi" (produzioni cinematografiche, Teatri Abitati, Puglia Sounds), e un altro milione e mezzo per le attività culturali (mostre, progetti di lettura, festival culturali ecc). Complessivamente oltre 20 milioni di finanziamenti regionali per consolidare il sistema delle attività culturali e dello spettacolo. Una Regione del Sud che investe nello sviluppo culturale, a fronte di un Governo nazionale che taglia spietatamente e mette in ginocchio la Cultura del Paese.
Abbiamo calcolato in circa due milioni i tagli che la drammatica decurtazione del FUS da parte del Governo comporterà per i soggetti artistici pugliesi, e presumibilmente altri 3 milioni in meno per la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli. Dunque circa 5 milioni in meno di derivazione ministeriale alla sola Puglia, e forse ancora di più.
I tagli del FUS, che riguardano la realizzazione delle stagioni di spettacolo, colpiranno tutti i grandi soggetti artistici che operano nel teatro musica lirica e danza. Possiamo prevedere facilmente che una simile entità di tagli metterà in crisi le stagioni già programmate e taglierà pesantemente l’occupazione del settore, per taluni in modo irreversibile (ad esempio, i due Teatri Stabili privati Kismet e Koreja, il Festival della Valle d’Itria, la Fondazione Petruzzelli, il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese rischiano letteralmente il collasso).
Appare assurdo e barbarico che mentre una virtuosa Regione del Sud mette fondi su un sistema dello spettacolo di indubbia qualità, destinando ad esso anche risorse europee dell’Obiettivo Convergenza, lo Stato vanifichi gli sforzi mettendo in ginocchio d’un solo colpo l’intero sistema.
Per queste ragioni, e in nome di un indispensabile impegno per la salvaguardia e lo sviluppo della Cultura e della democrazia nel nostro Paese, aderiamo, come Regione, come Assessorato e come sistema culturale pugliese, alla mobilitazione nazionale contro i tagli del FUS e solleciteremo nella riunione romana del 23 marzo le altre Regioni a condividere con noi la protesta nei confronti delle politiche culturali del Governo italiano, accompagnandola con la ferma richiesta di ripristinare il FUS almeno ai livelli del 2009.

Silvia Godelli
Assessore al Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia