Media copia

Vogliamo parlare del Cinetel di oggi?
La media copia di "Cattivissimo me" è di 5.984 € per 863 copie uscite. In quattro giorni l'incasso supera i 5 milioni di euro. Siamo felici per la Universal e per i 727.439 bambini e genitori che nell'ultimo weekend si sono divertiti al cinema.
Nel lungo ultimo weekend sono andati a cinema 1.714.999 italiani per un box office complessivo pari a 12.033.343 €.
Il clima aiuta e di sicuro anche il prodotto autunnale, finalmente competitivo.
Ma attenzione: sta scomparendo il film medio, quello da incassi medi che aiutano tutta l'industria a pensare storie migliori e più ambiziose, perché incassano 4/5 milioni di euro.
Invece un buon prodotto medio come "Anni felici" di Luchetti si è piantato, dopo due settimane, su una media copia di 1.426 euro per incasso complessivo di 1.128.000 €, troppo pochi per consentire al cinema di qualità e d'autore di essere lo zoccolo duro sul quale costruire un'intera industria.
I motivi sono diversi, ma solo chi è accecato dalla pericolosa ideologia della "libertà di accesso al contenuto purchessia" non capisce che la pirateria online sta massacrando autori, editori e mercato tutto. Se ne rende conto, per esempio, un imprenditore mediale molto intelligente come Iginio Sraffi, correndo ai ripari con il Content ID di You Tube.
Dunque un buon weekend complessivamente, noi però dobbiamo porci il problema di come far tornare stabilmente il pubblico in sala.
Altrimenti non ci sarà più alcuna storia da raccontare.

One Response
  1. Ma è giusto prendersela con i clienti di un negozio se quel negozio non vende?
    Non sarebbe più corretto chiedersi come migliorare il servizio, la qualità della merce (quindi anche i rivenditori) ecc?
    La pirateria uccide un mercato, sicuramente, ma forse stermina un mercato rimasto obsoleto, non al passo con le nuove esigenze. Un cinema “deciso” dai distributori, che solitamente “non permettono” la visione di molti film, documentari e cartoni animati distribuiti, invece, nel resto d’Europa (perfino quando le produzioni sono ANCHE italiane). Oppure arrivano film con ritardi enormi (personalmente conosco il caso del film d’animazione Titeuf, arrivato in Italia questa estate e distribuito pochissimo, ma finito 4 anni fa e di successo in Francia e Belgio). Per non parlare dei rarissimi film in lingua originale.
    Ormai il pubblico è abituato a centinaia di proposte, ha gusti variegati, spazia da “IronMan” a “Le Quattro Volte” e non è così facilmente inquadrabile in un target.
    E’ difficile riuscire a pensare un’alternativa al “classico” cinema (che, infondo, agli albori era iper-popolare e che ora sta, fisiologicamente, mutando), ma è sciocco ostinarsi ad additare internet, lo streaming, youtube ecc… si tratta di un processo, per ora, inarrestabile ed è forse più interessante farselo amico (come stanno tentando i musicisti, che “regalano” i loro album, puntando tutto sui concerti live).
    A proposito segnalo un’interessante iniziativa di Vimeo, che sta mettendo su un canale a pagamento (pochi euro) per vedere online film che, altrimenti, non verrebbero benedetti dai santissimi distributori.

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