Lottizzazione tecnica

Io non faccio il produttore. Ma parlo tutti i santi giorni con i principali produttori italiani e internazionali. I primi sono sempre più esasperati dalla difficoltà di reperire risorse, di trovare un dialogo di natura industriale con il sistema di accesso al credito, di vedere contratte le risorse e resi asfittici i margini di manovra creativa e finanziaria a causa di un mercato dell'audiovisivo che, in Italia, non è mai stato fatto nascere e dove le TV ormai sotto pagano i diritti d'antenna e i nuovi strumenti, come placement e tax credit, sono spesso solamente una bella occasione per parlarne ai convegni.
Non molto di più di un convegno, visto che ormai anche gli investitori esterni alla filiera hanno imparato a farsi garantire dai produttori indipendenti oltre il 60% non coperto dal credito fiscale, andando a erodere i margini sempre più risicati - in un mercato theatrical e home entertainment in forse crisi - di chi la storia l'ha sviluppata o ideata.
In questo quadro fosco, giunge oggi l'indiscrezione secondo la quale nell'ambiguo colloquio avuto a porte chiuse tra il Premier cosiddetto tecnico* e gli esponenti del partito principale della sua maggioranza in cui si è parlato della presidenza Rai, si sarebbe deciso di affidare alla signora Lei tutta la direzione dei contenuti audiovisivi della azienda radio-web-televisiva di Stato. Rai Cinema verrebbe accorpata a Rai Fiction in un'unica divisione di contenuto. Tolto intrattenimento puro e la componente giornalistica, la signora Lei (cioè Vaticano+Berlusconi) deciderebbe cosa gli italiani dovranno vedere nei prossimi anni.
Non ho bisogno di commentare. Penso solo che, nella storia politica - i governi tecnici siano i più tremendi lottizzatori, perché devono pur contare su una maggioranza parlamentare per tirare avanti. E la maggioranza può ricattare bellamente il Governo senza pagare dazio delle proprie nefande scelte, visto che la faccia ce la mettono altri.
L'attuale, inoltre, è il peggior Parlamento della nostra storia unitaria a causa di una legge elettorale infame e di una classe dirigente che non ama la libertà di tutti, ma solo la propria. Libertà da ogni vincolo di decenza.
Fonte: eduesse
"I movimenti della politica sugli assetti della Rai inciderebbero anche su Rai Cinema. Nei giorni in cui si sta insidiando il nuovo Cda di Viale Mazzini presieduto da Anna Maria Tarantola, e nelle consuete trattative tra i partiti su nomine e società controllate, circolano indiscrezioni relative al futuro di Rai Cinema riportate anche dalla stampa. Nel disegnare i nuovi assetti Rai, il Pdl premerebbe per unificare le due società e affidarle all’ex direttore generale Lorenza Lei, che controllerebbe in questo modo tutta l’area contenuti audiovisivi (fiction, produzione cinematografica e acquisto di film per la tv)."
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Nell'incontro riservato tra Monti e i berlusconidi, secondo le indiscrezioni giornalistiche, si sarebbe decisa la spartizione delle poltrone interne alla Rai in cambio del voto favorevole della destra in Commissione di Vigilanza a favore della Presidente Tarantola e del DG Gubitosi.
Inutile dire che nè Presidente, né Direttore si siano mai occupati di contenuto e industria dell'audiovisivo. Ma questo è il Governo tecnico, bellezza. E un bravo tecnico può occuparsi della qualunque!
Fonte:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/10/gubitosi-le-utili-amicizie-del-nuovo-direttore-generale-rai/258807/

3 Responses
  1. Peccato che questo articolo sia scritto in un italiano pessimo, al contrario avrebbe probabilmente più presa; a maggior ragione visto che il problema in questione non è solo politico ma anche culturale.

  2. Tu non fai il produttore ma avresti tanto voluto farlo, per questo ti rode e fai i progetti memoria dove senza dirlo apertamente produci Solo cacate perchè non hai tanta capacità nello scoprire autori e storie. Sei un semplice clientelare.
    Scusa ma te le tiri, scrivevi tutto tranne la prima frase e io stavo zitto

  3. Walter mio spiegami: dove starebbe la clientela nel “Progetto memoria”?

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