"Il valzer dello Zecchino" vince al festival del cinema italiano di Annecy come miglior documentario

"Il valzer dello Zecchino - Viaggio in Italia a tre tempi" conquista la giuria dell'Annecy Cinéma Italien e vince il primo premio come miglior documentario.
Il film di Vito Palmieri, regista 33enne di Bitonto, ha aperto la 29esima edizione del festival francese diretto da Jean A. Gili, che quest'anno ha ospitato registi e attori italiani del calibro di Ettore Scola (presidente onorario della manifestazione), Pupi Avati e Alba Rohrwacher. L'Annecy Cinéma Italien propone dal 1983 il meglio della produzione cinematografica italiana contemporanea nella città di Annecy, soprannominata la Venezia francese per i suoi canali.
"Il valzer dello Zecchino - Viaggio in Italia a tre tempi" è stato scelto tra nove pellicole in concorso, tra cui "Fughe e approdi" di Giovanna Taviani. Il presidente della giuria della competizione Documentari Eric Valmir, corrispondente dal 2006 al 2011 per l'Italia di Radio France, ha così argomentato la scelta della giuria: "Il documentario racconta la vita degli italiani, la preparazione dei bambini e delle loro famiglie allo Zecchino d’Oro, attraverso un soggetto non banale". Presenti in sala, durante la premiazione, l'attrice Donatella Finocchiaro, protagonista del film "Terraferma" di Emanuele Crialese, e il regista Marco Risi in veste di presidente della giuria della competizione Film di finzione.
"Questo premio per me è molto importante perché mi aiuta ad andare avanti in un percorso che da anni sto seguendo" ha detto Vito Palmieri al momento della premiazione avvenuta il 1° ottobre, proprio il giorno del suo 33esimo compleanno. "Il Valzer dello Zecchino - Viaggio in Italia a tre tempi", prodotto dalla pugliese Fanfara Film di Pippo Mezzapesa e Paky Fanelli e dalla bolognese Maxman Coop di Paolo Marzoni, in collaborazione con l'Antoniano di Bologna, racconta uno spaccato dell’Italia di oggi. Tre bambini diversi per origine e provenienza sociale si preparano a partecipare a una famosa manifestazione canora: lo Zecchino d’Oro. Ciò che li accomuna è l’amore e il fermento delle famiglie.
Il documentario ha vinto lo scorso giugno il premio speciale della giuria al Festival Internazionale Arcipelago di Roma e a luglio il primo premio nella sezione Frontiere – Premio Giuseppe Folchi al Molise Cinema Film Festival. Sempre nel 2011 ha partecipato al Bif&st di Bari nell’ambito della sezione Puglia & Cinema e alla Rassegna Italia vera che si è svolta al Palazzo delle Esposizioni di Roma. A livello internazionale il documentario è stato selezionato al Winter Film Festival di Montevideo in Uruguay. Vito Palmieri, laureato in Filmologia al Dams di Bologna, ottiene i primi apprezzamenti da critica e pubblico con "Tana libera tutti" (2006). Finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e candidato nello stesso anno ai David di Donatello, il cortometraggio si aggiudica oltre cinquanta riconoscimenti, tra cui il premio della giuria al Festival Arcipelago nel 2007 e un premio al festival di Novosibirsk in Russia. Seguono "Se ci dobbiamo andare, andiamoci" (2009), presentato al festival Human Rights di Bologna, ed "Eclissi di fine stagione" (2010), selezionato al Giffoni Film Festival, nella sezione Diritti umani.