I MAKE

I Make

Programma di cooperazione transfrontaliera Grecia-Italia

Il progetto IMAKE è finalizzato a intensificare la cooperazione tra Italia e Grecia in campo artistico specializzando figure professionali in diversi settori delle discipline dello spettacolo (cinema, teatro e musica) e a sviluppare strategie sinergiche di cooperazione a supporto della creatività giovanile anche attraverso l’attivazione di laboratori multidisciplinari.
Al termine dei percorsi interdisciplinari è prevista l’organizzazione di Festival (in Italia e Grecia) per la diffusione dei risultati specifici delle attività di progetto. I laboratori multidisciplinari si terranno in lingua italiana principalmente nella sede dell’ex macello di Putignano in via Santa Caterina da Siena.
Nell’ambito del progetto europeo IMAKE, Apulia Film Commission ha organizzato il laboratorio “Raccontare con il montaggio” che si svolgerà a partire da giovedì 7 marzo fino a martedì 18 giugno, tra la Mediateca Regionale Pugliese e l’ex Macello di Putignano. I corsisti potranno approfondire la teoria e la tecnica del montaggio audiovisivo coordinati da un gruppo di esperti professionisti del cinema e della postproduzione audiovisiva.
I docenti del corso sono i registi Salvatore Barbarossa, Simone Salvemini, Davide Barletti, Nico Cirasola, Alessandro Piva e Daniele Vicari, mentre per i montatori saranno presenti Benni Atria, Andrea Facchini, Roberto Perpignani e Marco Spoletini. Al termine del laboratorio, i partecipanti produrranno un progetto filmico di montaggio sulla base delle esperienze acquisite durante il corso.
Si precisa che in caso di rinuncia da parte dei partecipanti,  si procederà allo scorrimento della graduatoria.


News da IMAKE

Laboratorio audiovisivo I MAKE

I laboratori formativi multidisciplinari,
denominati I MAKE ACADEMY, hanno previsto nel corso del progetto, un intenso programma di formazione caratterizzato da masterclass e laboratori sperimentali suddivisi nelle sezioni di lavoro, e nello specifico per la Fondazione AFC, nel cinema.
Al fine di formare figure specializzare e di alto profilo formativo nei diversi segmenti della filiera culturale, è stato scelto un corpo docente di primissimo livello nazionale, composto da attori, registi, produttori, scenografi, montatori con una solida esperienza professionale nell’industria creativa italiana. Alcuni nomi: Salvatore Barbarossa, Simone Salvemini, Davide Barletti, Nico Cirasola, Alessandro Piva e Daniele Vicari, mentre per i montatori saranno presenti Benni Atria, Andrea Facchini, Roberto Perpignani e Marco Spoletini. Al termine del laboratorio, i partecipanti hanno prodotto un progetto filmico di montaggio sulla base delle esperienze acquisite durante il corso, “F.R.I.S.E.” che hanno portato al Festival Ri – Generazioni di Putignano.
I laboratori si sono svolti nel Laboratorio Urbano di Putignano “I Make”, nel Laboratorio Urbano di Alberobello “G – Lan” e nella Mediateca Regionale Pugliese di Bari.

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Festival Ri-generazioni

La Fondazione, partner del progetto “I MAKE”, tra le sue attività all’interno del progetto, è stata prevista la realizzazione del Festival “Ri – Generazioni” che si è svolto a Putignano dal 19 al 22 settembre 2013 ed ha contemplato le attività dedicate a diversi ambiti dello spettacolo e della cultura: cinema, teatro e musica.
In quest'ambito è stato previsto lo svolgimento di una giornata dedicata alla cooperazione ed è stata inserita nella più ampia organizzazione dell’ lnternational Cooperationday stimolato dal programma comunitario INTERACT.
La Fondazione Apulia Film Commission ha nominato il direttore Artistico di progetto con cui il Consorzio I MAKE si è interfacciato al fine di organizzare la manifestazione nel rispetto delle altre attività previste per il Festival.
Le attività sono state coordinate dai ragazzi che avevano svolto il laboratorio multidisciplinare I Make in collaborazione con l’Associazione ElaborAzioni e al fine di promuovere il Festival I Make del progetto stesso implementando la divulgazione dell’evento, per il servizio di promozione e comunicazione, la Fondazione AFC si è affidata alla società Grupponorba.
Di seguito brevi considerazione da parte degli esperti  Salvatore Barbarossa e Pasquale Polignano, che hanno contribuito al Festival:
Lavorare ad un progetto come "I Make", a cui si è potuto contribuire sin dalla sua nascita, è risultata un'esperienza unica. Dalla fase di scrittura del progetto, al coordinamento, al lavoro sul campo, sino alla realizzazione ultima del Festival, ha permesso di vivere tutte le sfaccettature di un percorso straordinario.
Grazie ad una Fondazione come la Apulia Film Commission, si è  avuta l'opportunità di lavorare a contatto con artisti e professionisti di rilievo e spessore nel campo del cinema, che, oltre a contribuire alle lezioni ed alle attività‡ di laboratorio svolte con i ragazzi, hanno originato un particolare plusvalore all'intero corso formativo, tramite le loro conoscenze, ma anche tramite le esperienze di vita trasmesse.
Territori e contingenze (a partire dal programma di cooperazione Italia-Grecia, sino ad arrivare a quello del Comune di Putignano e quello di Preveza) prodotti da mani di professionisti, quali i videomaker, e osservati dalla moltitudine di un pubblico, che, durante tutte le serate del festival si è  dimostrato interessato, aperto, e propositivo.
Tutto questo ci fa pensare come la ripetizione, partecipazione, ma, anche, l'approfondimento di queste iniziative ed opportunità, siano necessariamente da ripetersi al fine di poter creare una rete di professionisti nel settore e, di conseguenza, di una utenza (lo spettatore) interessata all'osservazione.
Di seguito, breve considerazione da parte del Direttore artistico Carlo Bruni che ha gestito le attività di comunicazione del Festival del progetto “I MAKE”:
Tre serate, cinque lungometraggi, due corti, l’esito del lavoro fatto dai partecipanti al corso di montaggio (F.R.I.S.E.), i piccoli reportage/spot inventati e soprattutto la sorpresa di un pubblico crescente, che ha trovato nell’iniziativa un approdo prima ospitale e poi pieno di contenuti e suggestioni visive.
Indici qualitativi piuttosto che quantitativi, poiché le dinamiche proposte dallo spazio, dedito a un grande turnover, con una cinquantina di posti a “sedere”, sono state tali da rendere difficile la definizione di un numero (150/200 passaggi per serata..).
Un esercizio di spostamento del punto di vista che non ha riguardato soltanto il particolare rapporto fra spettatore e schermo, ma l’intera modalità di fruizione.
Una modalità che senza interferire con lo sguardo, ha favorito, ad esempio, un uso misto dello spazio, in cui convivevano pacificamente i “concentrati” nella visione dei film e quelli più interessati ad abitare il luogo, la relazione, l’incontro.
Piccoli montaggi capaci di contribuire allo sviluppo dell’identità del festival, non solo con la definizione di un’immagine/guida, ma anche attraverso la restituzione di un taglio d’indirizzo che, descrivendo il festival, ne ha suggestionato gli andamenti. Su questo fronte, è risultata assai proficua la sinergia instaurata fra Elaborazioni, il gruppo e i suoi conduttori.