Circuito d'Autore: omaggio a Oshima

A un paio di settimane dalla sua scomparsa, il Circuito D’Autore di Apulia Film Commission omaggia il regista giapponese Nagisa Oshima e lo fa, grazie alla preziosa collaborazione con la Cineteca lucana, presso il cinema ABC di Bari, sala capofila del Circuito.
Qui, da venerdì 1° febbraio a mercoledì 6 febbraio (con l’esclusione di lunedì 4 dedicato a “English version. Again”), D’Autore proporrà alle 18.30 il film “Tabù - Gohatto” del 1999 e alle 20.45 “Ecco l’impero dei sensi”, film scandalo del 1976 (biglietto valido per entrambe le proiezioni euro 6,50; info www.dautore.apuliafilmcommission.it).
 
Interpretato, fra gli altri, da Takeshi Kitano e arricchito dalla bellissime musiche del premio Oscar Ryuichi Sakamoto, “Tabù-Gohatto” è la storia di un ragazzo, Sozaburo Kano, che vuole entrare a tutti i costi nella Shinsengumi anche se potrebbe continuare il lavoro del padre affermato mercante. Insieme a lui si presenta ai provini un altro ragazzo Hyozo Tashiro. Entrambi verranno reclutati per la loro bravura e presto si conosceranno. Kano diventerà però famoso per i suoi amori omosessuali che scombussoleranno gli uomini della Shinsengumi.
 
“Ecco l'impero dei sensi” è invece un film drammatico del 1976, basato su un celebre episodio di cronaca avvenuto nel Giappone degli anni trenta.
Fu presentato in apertura della Quinzaine des Réalisateurs del 29º Festival di Cannes, con un successo tale da costringere a passare dalle cinque proiezioni previste a dodici.
Il film è ambientato a Tokyo nel 1936 e traccia l’affresco di un legame, quello tra la giovane cameriera Abe Sada e Kichi, il proprietario della pensione presso cui presta servizio, totalmente dominato dai sensi. La relazione parte dall’attrazione reciproca, si evolve attraverso l’estasi sensuale per precipitare, nel finale, in un baratro erotico. I due amanti vivono alimentando (e alimentandosi di) questo tipo di legame, l’uno in funzione del piacere che può dare all’altro, annullando, con l’ossessivo ripetersi degli amplessi, ogni forma di quotidianità tradizionale e di razionalità. La costante necessità che hanno l'uno dell'altra è tale che non possono impedirsi di copulare nemmeno in presenza di altre persone o all'aperto. Il compulsivo consumarsi del gesto carnale, che diviene sempre più estremo, si conclude con la morte di Kichi, soffocato nell'ultima e mortale trasgressione.