Backstage #11

Ieri notte porto il cane a prendere aria.
E’ felice di rivedermi il mio cane.
Fa tutto quel che deve.
Raccolgo felice di essere un padrone civile.
Incrocio un giovane pelato con pittbull d’ordinanza.
Anche il pittbull fa quel che deve.
Ma il padrone non raccoglie.

Allora gli dico scioccamente felice "ehi, che non raccogli?" e gli mostro il mio trofeo imbustato pronto per essere immesso in discarica.

E lui ostile fa: "fatt l’ cazz tu".

M’ha gelato.

Sarà stata l’ora tarda, il troppo vino, la stanchezza di una settimana che faccio fatica a ritenere normale, sarà tutto quello che vuoi, ma così non si può vivere. Questo sud, questa Puglia peggiore mi fanno schifo.

E la colpa è di tutti e di nessuno.

Perché sono troppo pochi a fare quel che devono.

E sono andato a letto triste e demoralizzato. Questo Paese non si salverà disse qualcuno di molto importante anni fa. E non fece una bella fine.

Dopo aver fatto il mio diritto/dovere di elettore cittadino dunque, stamani, ho ripreso un vecchio disco con il discorso di Don Tonino Bello ai politici. Ve lo ricordate voi Don Tonino?

Ebbene lui dice tre cose ai politici, da Vescovo molfettese moooolto atipico.

Dice che il politico deve inseguire tre virtù:

la Sobrietà, nel senso di non essere ebbri, ubriachi di potere.

Giustizia, nel senso più vero di cercare la solidarietà, parola in disuso allora come oggi, cioè far si che tutti si occupino di tutti.

Pietà. Per l’uomo. E disprezzo per la pietra. Dice Don Tonino, cioè, di non rivolgere attenzione alle realizzazioni materiali, ma di creare la casa per l’uomo più che dell’uomo.

E allora ho ripensato alla mia di settimana.

Io che penso che il miglior modo per vincere le elezioni sia di governare bene.

Quando governi.

E di fare bene il politico.

Quando non governi.

Sto qui a scrivere in ufficio questo blog la sera di una domenica elettorale.

E penso al futuro.

E a quanto è difficile decidere un film fund.

E a quanto è importante sta benedetta film commission.

E a quanto si deve essere saggi e attenti.

E a quanta fatica c’è dietro quel dovere che mi attanaglia.

E a quanto altri se ne fottano del tuo dovere.

E a quanto è difficile restar diritti in questo mondo di "dritti".

E mo me ne vado a cinema.