Nella mailing list dei Recidivi, compare oggi questo post di Paolo De Cesare, storico facitore di film commission. Ed io, senza la sua autorizzazione esplicita, ma sperando nel suo consenso (viceversa sono prontissimo a cancellare dal diario questo post), ne pubblico il contenuto che mi sembra molto denso di spunti di riflessione.
Ora non ho tempo, ma appena possibile dirò la mia che, in verità, non tacito mai, proprio grazie a questo diario.
Torniamo a Panahì. Panahì è stato incarcerato il 1 marzo, e RECIDIVI si è  mobilitata dal 2 marzo, con una capacità di articolazione e di "rete"  che non ha uguali in nessun "associazionismo audiovisivo" di altre  regioni. Certo la capacità di "stare in piedi" di RECIDIVI, di dare  motivazioni per la sua esistenza dipende anche dal fatto che esiste ed  opera, tra le migliori in Italia, la Apulia Film Commission. Esiste un  interlocutore! Un interlocutore che, come tutti sanno, era stato già  imposto, legislativamente, dall'Associazionismo Categoriale (Agis e c.).  Un interlocuotore che oggi è visto come punto di riferimento da forse  troppi a livello nazionale, a fronte di una debolezza finanziaria del  Ministero, di una terrificante indisponibilità dei palinsesti e di tanta  "indecisione strategica" delle altre Film Commission.
In verita' molti "indipendenti di altre regioni" si interessanno alla  AFC e liberano i loro desideri molto attratti da Vendola, ma solo dopo  si rendono conto che
c'è il regolamento del Film Fund. C'è un  rischio di "Effetto Eldorado". Ma non bisogna temerlo. Possiamo davvero  diventare "la California". Ma per fare questa California c'è bisogno  della collaborazion e partecipazione di tutti. Delle idee e delle  "critiche" di tutti. La "California" con modello "californiano e  newyorkese" vero!Si!Talento-formazione-creatività-competitività-regole-libertà-mercato. Non  la nuova "Milano da bere" o la nuova Roma dell' "Edonismo Veltroniano",  dal denaro pubblico facile. Ripartire dalle cose dette da Vendola: - al  Lido il giorno della presentazione, quando invitava gli autori a non  fare solo "marketing turistico" ma a "criticare il potere", "criticare  anche lui", - alla presentazione del primo Bari Film Fest quando  dichiarava: "...Contro la mondanità, per un modello italiano fondato  sulla cultura". Questo è il Vendola che preferisco. Le parole di Vendola  con la festa in discoteca a Roma in occasione del David di Donatello  sembrano un pò distanti e dimenticate. Cosa c'azzecca una festa in  distcoteca a Roma la sera per i David utilizzando 15.000 euro di fondi  FESR turismo? C'erano produttori esteri e stampa estera? Sarebbe stato  meglio spenderli a Cannes, quello che fai a Cannes lo vede tutto il  mondo. Se vogliam essere la California ci dobbiamo liberare della  sudditanza psicologica da Roma. Non ne abbiamo più bisogno, anzi un  Cinema basato sul talento non ne ha bisogno. E' la "mediocrità" che ha  bisogno del Ministero, come diceva Carmelo Bene! Grazie a "Mine Vaganti"  e al "Tribeca" la riconoscibilità internazionale dell'immaginario  collettivo delle nostre storie e delle nostre ambientazioni è ormai un  dato di fatto. Dovevamo raggiungere l'obiettivo di essere per gli  americani "uno specifico esplicito" come la Tuscany, Venice, Capri and  Rome, e ci siamo riusciti. Adesso tutto è più facile scrivere qualunche  cosa è più facile. Qualche hanno fà, per difendere il diritto di  Province e Comuni ad avere le loro Film Commission, dicevo che se  l'Italia ha il 60% del patrimonio mondiale artistico, una provincia  italiana di questo patrimonio da sola ne può avere l'8%...e non vogliamo  dare il diritto ad avere una Film Commission a chi ha l'8% del  Patrimonio Mondiale? Andate a vedere "Copia Conforme", una straordinaria  operazione di marketing circoscritta a favore del Comune di Lucignano e  della Provincia di Arezzo. Siamo in una nuova stagione. Per creare le  condizioni per progetti come quello di Kiarostami occorre anche il  "Karisma" automatico di un luogo che stimola "firme" come Kirostami.  Occorre utilizzare bene i nostri Festival come luoghi di "libera  fecondazione". La sfida si alza di tono, dobbiamo essere tutti più  responsabili."
