“Vento di soave” di Corrado Punzi in programma al Cineporto di Lecce per “I martedì del Cineporto 2018″

“Vento di soave” di Corrado Punzi in programma al Cineporto di Lecce per “I martedì del Cineporto 2018″

Si concludono al CineLab “Giuseppe Bertolucci” (via Vechia Frigole 36, Lecce) le proiezioni per I martedì del Cineporto 2018 (organizzati da Apulia Film Commission e Spaziocineforum). In programma martedì 11 dicembre (inizio ore 20,30, ingresso libero) il lungometraggio documentario Vento di soave di Corrado Punzi. Il regista, ospite della serata, introdurrà la proiezione e la commenterà con gli spettatori.

Dopo la presentazione al 35° Festival del cinema di Torino, il documentario è stato premiato al Canadian International Documentary Festival di Toronto (Premio della giuria). Il lavoro riprende il tema del contrasto stridente tra la nascita e la gestione di alcune infrastrutture industriali e gli effetti che queste riversano sul territorio che le ospita. Gli effetti riguardano la qualità della vita e la salute stessa degli abitanti. Il filmato osserva – sin dalle piccole evidenze sociali – l’insanabile contrapposizione tra un genere di modello di sviluppo (con la determinazione politica che lo ha generato e sostenuto) e una forma evolutiva del progresso personale e sociale della cittadinanza (con il conseguente antagonismo salute/lavoro).

La centrale a carbone di Cerano e il petrolchimico Eni di Brindisi sono i ‘mostri’ oggetto di questa riflessione cinematografica di Punzi, il cui titolo rimanda ad un auspicio dantesco (Il Terzo vento di Soave è il nome attribuito da Dante all’imperatore Federico II di Svevia, il cui dominio segnò il territorio pugliese di progresso culturale e mercantile). Di Federico oggi resta solo il nome dato alla centrale termoelettrica a carbone. La macchina da presa di Punzi, liberata dal coinvolgimento emotivo, realizza lo sguardo asciutto e privo di retorica di questa anti-inchiesta civile, consentendo la comprensione di un caso esemplare di sviluppo selvaggio che finisce per assumere la dimensione universale del sottosviluppo del Mezzogiorno.