Vecchiezza, non vecchiaia.

Ho passato parte della mia giornata di ieri in compagnia di Baldina Di Vittorio, figlia del fondatore della CGIL e grande uomo del primo '900. Attorno a lei, per la presentazione del film tv 'Pane e libertà' c'erano tanti ex giovani che hanno conosciuto Di Vittorio e che ne avrebbero di cose da raccontare. Ma oggi, leggendo la splendida amaca di Michele Serra, mi viene in mente che il problema di questo nostro stramaledetto paese è la vecchiezza delle idee e delle azioni, non della vecchiaia. Leggete qua, come non essere d'accordo, comunque la si pensi?

"L´idea di levare potere al Parlamento; di levare potere alla burocrazia; di levare potere allo Stato; di attribuire all´iniziativa privata finalmente senza briglie un potere taumaturgico; è un´idea vecchia. Vecchia di più di vent´anni, sperimentata fino alle sue estreme conseguenze (qualcuna anche positiva) da Thatcher e Reagan e infine travolta e messa fuori gioco dal collasso di un sistema economico e finanziario così sregolato, e così vanitosamente confidente nella propria onnipotenza, da avere scardinato ogni rapporto virtuoso tra lavoro e denaro, tra lavoro e credito, tra lavoro e giustizia sociale.
Che Berlusconi sia vecchio (e non è una considerazione anagrafica) è il punto di partenza dal quale ogni opposizione dovrebbe partire. La sua leadership mette l´Italia in coda (tardiva) davanti a uno sportello già saccheggiato da altri e già chiuso da tempo. Vecchia è la sua idea di società, vecchia la sua ostilità per le regole e per l´equilibrio dei poteri, vecchia la sua diffidenza per la sfera pubblica, vecchia la sua televisione ridanciana e iper-colorata. L´incantesimo del Berlusconi taumaturgo e "moderno" è tanto fragile quanto il suo trucco da eterno giovane. Un giorno o l´altro qualcuno farà, nel momento giusto, un secco "snap" con le dita e ci sveglieremo dall´ipnosi che ci paralizza." (Michele Serra)