Soldi a catinelle

Forse da oggi cambierà tutto nel nostro mercato. Oppure nulla, come preconizzava Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera di ieri.
Sole a catinelle, di Gennaro Nunziante con Checco Zalone ha incassato 18.606.811 euro in 1.121 schermi con una media copia di 16.598 euro a schermo in soli 4 giorni.
Lo hanno visto ad ora 2.681.900 italiani, più di quelli che - ad esempio - in 4 settimane, han visto Cattivissimo me 2.
Numeri mostruosi che purtroppo non raccontano altro se non il desiderio di evasione degli italiani. Che temo non andranno a vedere altri film al cinema, nonostante gli intelligenti e ripetuti appelli di Luca Medici.
Bene intanto che il pubblico si riconcili con la sala, come negli anni '70. Tutto dipende dal prodotto, è chiaro ormai no?
 

3 Responses
  1. La gente ha bisogno di ridere. I film comici realizzati sono pochissimi rispetto alla totalità. Costano poco ed incassano tanto. Allora perchè sono così rari? Generalmente si tende a scrivere film più “impegnati”. In secondo luogo è più difficile far ridere che piangere. Si tenga presente, tuttavia, che l’ironia e la comicità abbondano in Italia ed in particolare al sud. Allora per quale motivo non si dà spazio a quei pochi che riescono a capitalizzare questa grande ricchezza di cui disponiamo? In fondo il grande Checco Zalone non ha fatto altro che riportare sullo schermo battute e modi di fare della nostra gente. Ma come lui ce ne sono tanti altri come ad esempio un gruppo di ragazzi di Taranto (i Nirkiop) che sul loro canale su youtube (comico) hanno raggiunto (ad oggi) ben 36 milioni 250 mila visualizzazioni. O potrei citare anche il mio caso. Ho scritto una sceneggiatura comica formidabile (a detta di esperti del settore) e l’ho proposta ad un paio di case di produzione locali che non si sono neanche degnate di leggerla, preferendo a priori i soliti fim su mafia, disagio sociale e simili. Una volta usciti nelle sale, poi hanno ottenuto i soliti scarsi risultati, almeno dal punto di vista economico.

  2. Sono d’accordo con te all’infinito esponenziale , se è corretto dire così;ma è per far capire che purtroppo la gente attualmente vuole solo ridere . Stiamo in un momento critico , il pubblico non ha voglia di applicarsi a ragionare, a pensare alla trama di quel film con dettagli complessi. Vuole solo sprofondare in una poltrona e ridere;così come farebbe un bimbo, che va a vedere una bella fiaba.

  3. Io il film non l’ho ancora visto, e non vedo l’ora di andarlo a vedere. credo che la comicità di questo attore non distolga le coscienze dai problemi seri della vita, anzi, riesca col sorriso a rendere l’impegno quotidiano più “leggero”, che non vuol dire meno impegnato, anzi! conosco tanti brontoloni, pronti a subirsi i più grandi classici del cinema sociale, ma che non oserebbero muovere neanche un dito per fare concretamente qualcosa per la loro società! ben venga chi, facendoci ridere un pò (perchè la vita è bella dentro i problemi assurdi di ogni giorno!), faccia venire il desiderio di muoversi!

Comments are closed.